venerdì 19 marzo 2010

SENZA VERGOGNA

'Volevo che tutta l'umanità fosse felice: guardate l'avvenire in faccia, radioso, sicuro: voi sarete felici, e io sarò l'artefice della vostra felicità. Muoio giovane, molto giovane; vi è qualcosa che non muore, è il mio sogno!... Presto il duro inverno, presto anche la bella estate: io riderò della morte perché non morirò, non mi uccideranno, mi faranno vivere eternamente: il mio nome risuonerà dopo la morte non come un rintocco funebre ma come un volo di speranza" tre ore prima di essere fucilato scrive lo studente Félinen Joly di anni 21.

(preso da qui )

"Stefano Cucchi, il geometra romano Stefano morto all’ospedale Sandro Pertini sei giorni dopo l’arresto, è stato sepolto senza informare la famiglia. Lo rivela la sorella Ilaria in una lettera indirizzata a Monsignor Giuseppe Marciante, uno dei religiosi più attenti alla vicenda Cucchi (continua a leggere qui ).

5 commenti:

Renata ha detto...

Tristissimo evento che lascia veramente senza parole.

Grazie di essere passato da me e alla tua domanda sulla mia salute ti dirò che non è pensabile di stare in forma a 83 anni, come quando se ne avevo 50. E' un periodo travagliato che spero di superare. Grazie per l'affetto, ricambiatissimo. renata.

Curly ha detto...

Apperò...e se volevano dargli un ultimo saluto??? (ironia) ma... non sarà che hanno qualcosa da nascondere??? che TRISTEZZA!

Chit ha detto...

Mi stupisco che non l'avessero direttamente cremato prima dell'autopsia, magari per motivi "igenico sanitari".
Schifo, vergogna, ribrezzo per una vicenda in cui questo ragazzo è stato fatto morire per la seconda volta.
Ma in questi ultimi mesi sembra andare così, nelle carceri si entra facilmente ma si esce difficilmente, vivi intendo!?!

Anonimo ha detto...

Sono davvero troppe le cose di cui ci si dovrebbe vergognare.

Renata ha detto...

le componenti di base, in questo nostro disastratissimo monto, sono il male e il bene.

E io continuo a sperare che si infoltisca la schiera di chi è buono e altruista.
Gli esempi sono tanti e quindi conviene che ognuno coltivi al meglio il suo orticello.
Perché è solo questo che ci è possibile, ma ci ripaga con la gioia più grande: la serenità di un buon comportamento.