martedì 8 aprile 2008

SANGUE DI CARTA

Questo è il tempo. Questo è il tempo di altri tipi di rapporti. Rapporti di 'sangue di carta'.

Potrebbe intendersi in modo dispregiativo 'sangue di carta' ma non è così, almeno non come io l'intendo. Ispiratomi dalla rilettura di un libro* di Vittorino Andreoli dove l'autore analizza i vari tipi di rapporti dei membri della famiglia antica e recente e nel quale usa l'espressione 'padri di carta' e 'fratelli di carta', nel mio piccolo, ho voluto allargare il loro senso appunto in 'sangue di carta'.

Cosa significa, quindi, questa espressione?

Per me 'sangue di carta' sono tutti quei rapporti non di parentela, non di 'sangue' appunto, ma che hanno il loro stesso valore pur non essendo tali.

Un esempio su tutti è quello dell'adozione. Coppie che diventano genitori di un figlio che non è loro biologicamente ma che lo diventa stridendo con i fatti di cronaca sempre più frequenti che ci raccontano di genitori di 'sangue' che vendono i propri figli.

Prevale, in questi casi, il 'sangue di carta' su quello naturale, biologico.

Andreoli cita come esempio, anche se tratto da un film 'Il Monello' di Charlie Chaplin, un rapporto di adozione, certamente un tipo di 'adozione' atipico come solo nella pellicola citata poteva trovarsi. L'autore nel suo libro così lo descrive:

" Chaplin cammina in una zona buia della città, di una qualsiasi città, tra cumuli di immondezze che vengono buttate dalle finestre.....E' notte e in questo scenario disgustoso incontra un bambino. Non lo ha mai visto, lo guarda come facesse parte di quella immondezza, ma quell'oggetto suscita qualche cosa in lui e accende il sentimento.....Quel sentimento sconvolge Chaplin: dal fondo, dal sotterraneo dell'uomo sente il bisogno di essere padre e quel bambino gli permetterà di scoprirsi padre, senza curarsi di chi l'abbia generato. Un incontro che si fa a poco a poco legame e lui diventa padre e il bambino figlio".

Padri, madri, fratelli, sorelle che non lo sono biologicamente ma che lo diventano. E' il 'sangue di carta'. Rapporti rari ma non impossibili. Accade per magia, per quell'incontro tra anime che si uniscono in questi tipi di rapporti così forti ed intensi quanto quelli naturali. E a volte, ribadisco, più veri di quelli naturali.

Non sono un'illuso. So, come si suol dire, 'che nessuno fa niente per niente' ma non sono nemmeno uno privo di occhi ed orecchi. Anche se raro il 'sangue di carta' esiste.

Volontariato, associazionismo, fratellanza nella Fede e le citate adozioni sono esempi di quello che dico.

Poi ci sono i pessimi esempi. Come quello di chi ogni domenica si affaccia dalla sua finestra di Roma e presentandosi come papà/papa invece di accogliere i 'figli', forse peccatori, li castiga continuamente.

Grazie a Dio, però, ognuno ha il suo Credo e fa le sue scelte. Finché respiremo un pò di libertà in questo nostro Paese.

Un Paese che ha ridotto il suo popolo alla povertà e dove la persona onesta pensa di essere fessa vedendo come quella 'furba' vive alla grande e la fa sempre franca.

Se la nostra società non si normalizzerà il futuro sarà la comunità, la comunità di persone che pur non di 'sangue' si dovranno unire per far fronte al disagio economico e alla mancanza di affetti.

Oso, oso pensare che il 'sangue di carta' possa approdare anche on line. Dove utenti, proprietari di blog si trovono uniti dalle condivisioni di idee e sentimenti che sono traditi anche da chi li rappresenta politicamente.

Questa è la vera rivoluzione. Un pò utopica forse ma certamente non impossibile. Nel mentre, tante persone a noi sconosciute vivono i loro rapporti 'diversi'.

Chiamateli come volete, io li chiamo gli ultimi dei romantici.

* "L'alfabeto delle relazioni" di Vittorino Andreoli, Ed.Bur

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Sicuramente l'amore non ha bisogno di vincoli di parentela per nascere e creare legami forti. Le strade che segue sono quelle della mente e dell'anima, e come può esistere odio tra parenti, così un figlio non naturale può essere come e più di un figlio nato da te. Sono anche d'accordo sulla possibilità che questi legami nascano virtualmente, con riserve di giusta diffidenza ma con un'apertura al positivo. Da quando ho aperto il blog, personalmente, mi sento più "ricca" grazie alla conoscenza puramente virtuale di persone con cui mi trovo a condividere, in accordo o civile disaccordo, pensieri ed emozioni.

Romano Scaramuzzino ha detto...

Grazie Alianorah per il tuo commento.

Pino Amoruso ha detto...

Quoto Alianorah in toto.
Complimenti Romano per il post...

LauBel ha detto...

che bello questo post... mi ha lasciato senza fiato... profonde osservazioni che condivido completamente, dall'inizio alla fine. thanks!

Romano Scaramuzzino ha detto...

@Pino: Grazie :)

òLauBel: a te, grazie a te!